Archive for gennaio, 2019


Siamo andati presto, subito dopo pranzo, su suo suggerimento. Un’oretta in macchina, tranquilli e sereni, come se tutto andasse bene, come se ci fossimo visti il giorno prima e non tre settimane prima. Siamo arrivati, abbiamo preso un caffè, poi passeggiando siamo arrivati alla mostra ed è stato molto bello stare insieme immersi in tutta quella bellezza, seduti a terra vicini con la musica e le immagino tutto intorno, commentare, scherzare e ridere. Dopo la mostra abbiamo passeggiato e siamo entrati nei negozi, in mille negozi, lui si provava le cose, io gli cambiavo le taglie e mi affacciavo in camerino per vedere come gli stavano. Poi abbiamo passeggiato ancora e infine siamo andati a mangiare una pizza buonissima. Siamo tornati a casa, mi sono fermata da lui pochissimo, giusto il tempo di qualche carezza e poi sono tornata a casa mia. Siamo stati insieme (bene) dalle 15 a dopo mezzanotte, non so da quanto tempo non accadeva di condividere così tanto tempo insieme.

E’ stato bello, semplice, normale, ma bello.

Abbiamo deciso che sabato andremo a Napoli per klimt expirience, poi faremo una passeggiata e mangeremo una pizza.

Ho due biglietti open e glielo avevo detto da un po’, temevo non volesse venire.

Sono contenta.

Cosa sento profondamente? Lui per me e io per lui?

È difficile farlo, sono tanto confusa.

Lui per me non riesco proprio più a capirlo. Prima si, prima me lo faceva sentire anche senza parlare. Prima ero importante, aveva bisogno e desiderio di condividere con me i suoi pensieri, mi voleva accanto, gli interessava il mio pensiero, voleva sentire la mia voce, veniva sotto casa all’improvviso per vedermi due minuti, si preoccupava se non ero raggiungibile al telefono, se non leggevo subito i suoi messaggi, temendo fosse successo qualcosa, mi teneva stretta mentre dormivo.

Non c’è più niente di tutto questo, mi ostino a credere che quei sentimenti non possano essere svaniti, non è possibile, ma forse è davvero solo ostinazione ottusa.

Io per lui.

Credo di amarlo. Voglio che stia bene, farei qualsiasi cosa per questo. Gli ho perdonato cose imperdonabili e soffro pensando che lui non sia riuscito a farlo. Vorrei dargli il calore di cui ha bisogno (se solo me lo permettesse!), mi si stringe il cuore quando penso che è solo ad occuparsi di se. Vorrei fargli sentire l’accoglienza mia e della mia famiglia. Vorrei prendermi cura di lui. Vorrei farlo guarire dall’oscurità che lo fa stare male. Vorrei fare un progetto con lui. Ho bisogno di riaverlo qui per ritrovare il benessere, la serenità e la felicità che lui solo è riuscito a darmi. Voglio quello che c’era e forse questo è lo sbaglio. Forse sono una sciocca con un sogno utopistico che è oramai svanito.

Un po’ di distanza, due giorni di completo silenzio. Rifletto. Poi un messaggio oggi con una proposta di mangiare insieme una pizza (non c’è un invito, dice che avrebbe voglia di). Non ho voglia, fa freddo, mi sono organizzata per restare a casa, sto cucinando, voglio stare a letto a vedere la tv. Per un po’ provo dispiacere a immaginare che forse è solo ma poi penso che no, non devo dispiacermi per lui, avrebbe potuto dirmelo prima, non quasi ad ora di cena, e poi voglio assecondare quello che va a me di fare, restare a casa. Gli dico che possiamo mangiare insieme domani o domenica, risponde elencando le cose che ha da fare, ok, amen, non importa.

Se volesse esserci ci sarebbe.

Non mi servono due ore di sesso con un quasi estraneo (è così che lo sento da un po’, da quando non ci vediamo). Non sento il bisogno di stare con lui, la distanza che mette raffredda e mi fa passare la voglia.